D.P.R. 753/1980
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D.P.R. 753/1980

Progetto di revisione del DPR 753/80
 
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 DISTANZE (artt. 49-50-51-52-53-54-55-56-57-60-61-62-63)

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Domenico.Bastari
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DISTANZE (artt. 49-50-51-52-53-54-55-56-57-60-61-62-63) Empty
MessaggioTitolo: DISTANZE (artt. 49-50-51-52-53-54-55-56-57-60-61-62-63)   DISTANZE (artt. 49-50-51-52-53-54-55-56-57-60-61-62-63) Icon_minitimeVen 4 Gen 2008 - 11:53

Art. 49 vigente
1. Lungo i tracciati delle linee ferroviarie è vietato costruire, ricostruire o ampliare edifici o manufatti di qualsiasi specie ad una distanza, da misurarsi in proiezione orizzontale, minore di metri trenta dal limite della zona di occupazione della più vicina rotaia.
2. La norma di cui al comma precedente si applica solo alle ferrovie con l'esclusione degli altri servizi di pubblico trasporto assimilabili ai sensi del terzo comma dell'articolo 1.


Art. 50 vigente
1. Il divieto di cui al precedente articolo 49 decorre dall'entrata in vigore delle presenti norme, per le linee ferroviarie esistenti e per quelle il cui progetto sia stato già approvato, e dalla data di pubblicazione sul Foglio degli annunzi legali delle singole prefetture competenti per territorio dell'avviso dell'avvenuta approvazione, per le ferrovie il cui progetto sia approvato successivamente all'entrata in vigore delle norme stesse, e si applica a tutti gli edifici e manufatti i cui progetti non siano stati approvati in via definitiva dai competenti organi alle date suddette.
2. I comuni non possono comunque rilasciare concessioni di costruzione entro la fascia di rispetto di cui al precedente articolo 49 dal momento della comunicazione agli stessi dei progetti di massima relativi alla costruzione di nuove linee ferroviarie, quando detti progetti, a norma dell'articolo 81 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, non siano difformi dalle prescrizioni e dai vincoli delle norme o dei piani urbanistici ed edilizi.


Art. 51 vigente
1. Lungo i tracciati delle tramvie, ferrovie metropolitane e funicolari terrestri su rotaia è vietato costruire, ricostruire o ampliare edifici o manufatti di qualsiasi specie ad una distanza minore di metri sei dalla più vicina rotaia, da misurarsi in proiezione orizzontale.
2. Tale misura dovrà, occorrendo, essere aumentata in modo che le anzidette costruzioni non si trovino mai ad una distanza minore di metri due dal ciglio degli sterri o dal piede dei rilevati.
3. A richiesta del competente ufficio della M.C.T.C., su proposta delle aziende esercenti, la detta distanza deve essere accresciuta in misura conveniente per rendere libera la visuale necessaria per la sicurezza della circolazione nei tratti curvilinei.
4. Le norme del presente articolo si applicano anche ai servizi di pubblico trasporto di cui al terzo comma dell'articolo 36, intendendosi le distanze riferite al massimo ingombro laterale degli organi, sia fissi che mobili, della linea e dei veicoli.


Nuova ipotesi
Edifici o manufatti

1. Lungo i tracciati delle linee ferroviarie, nonché per i tratti in galleria con copertura inferiore od uguale a metri 50 è vietato costruire, ricostruire od ampliare edifici o di qualsiasi specie ad una distanza, da misurarsi in proiezione orizzontale, minore di metri 50 dal limite della zona di occupazione della più vicina rotaia.
2. Il divieto di cui al comma precedente decorre dall’entrata in vigore del presente decreto legislativo, per le linee ferroviarie esistenti e per quelle il cui progetto sia stato già approvato. Per le linee ferroviarie il cui progetto sia approvato successivamente all’entrata in vigore del presente decreto legislativo, detto divieto si applica dalla data di pubblicazione dell’annuncio contenente l’indicazione dell’opera interessata, la sua localizzazione e la sommaria descrizione del relativo progetto, come previsto dalla vigente normativa in materia di valutazione dell’impatto ambientale. Da tale data, gli Enti locali interessati non possono rilasciare concessioni di costruzione entro la fascia di rispetto di cui al primo comma e l’esecuzione di progetti già approvati di edifici o manufatti da realizzare entro tale fascia resta sospesa fino alla definizione del procedimento.
3. Lungo i tracciati delle tramvie, ferrovie metropolitane e funicolari terrestri su rotaia, é vietato costruire, ricostruire o ampliare edifici o manufatti di qualsiasi specie ad una distanza minore di metri sei dalla più vicina rotaia, da misurarsi in proiezione orizzontale. Tale misura dovrà, occorrendo, essere aumentata, in modo che le anzidette costruzioni non si trovino mai a distanza minore di metri due dal ciglio degli sterri o dal piede dei rilevati.
4. Su richiesta del gestore dell’infrastruttura interessato, e previa informazione dell’Autorità vigilante, la distanza di cui al canna precedente deve essere aumentata in misura tale da rendere libera la visuale necessaria per la sicurezza della circolazione nei tratti curvilinei.
5. Le disposizioni del terzo e quarto comma si applicano anche agli altri servizi di pubblico trasporto di cui al secondo comma dell’art. l intendendosi le distanze riferite al massimo ingombro laterale degli organi, sia fissi che nobili, della linea e dei veicoli.


Art. 52 vigente
1. Lungo i tracciati delle ferrovie è vietato far crescere piante o siepi ed erigere muriccioli di cinta, steccati o recinzioni in genere ad una distanza minore di metri sei dalla più vicina rotaia, da misurarsi in proiezione orizzontale.
2. Tale misura dovrà, occorrendo, essere aumentata in modo che le anzidette piante od opere non si trovino mai a distanza minore di metri due dal ciglio degli sterri o dal piede dei rilevati.
3. Le distanze potranno essere diminuite di un metro per le siepi, muriccioli di cinta e steccati di altezza non maggiore di metri 1,50.
4. Gli alberi per i quali è previsto il raggiungimento di un'altezza massima superiore a metri quattro non potranno essere piantati ad una distanza dalla più vicina rotaia minore della misura dell'altezza massima raggiungibile aumentata di due metri.
5. Nel caso che il tracciato della ferrovia si trovi in trincea o in rilevato, tale distanza dovrà essere calcolata, rispettivamente, dal ciglio dello sterro o dal piede del rilevato.
6. A richiesta del competente ufficio lavori compartimentale delle F.S. , per le ferrovie dello Stato, o del competente ufficio della M.C.T.C., su proposta delle aziende esercenti, per le ferrovie in concessione, le dette distanze debbono essere accresciute in misura conveniente per rendere libera la visuale necessaria per la sicurezza della circolazione nei tratti curvilinei.
7. Le norme del presente articolo non si applicano ai servizi di pubblico trasporto di cui al terzo comma dell'articolo 36.


Nuova ipotesi
Piante, siepi, muriccioli, steccati, recinzioni

1. Lungo i tracciati delle ferrovie è vietato far crescere piante o siepi ed erigere muriccioli di cinta, steccati o recinzioni in genere ad una distanza minore di metri sei dalla più vicina rotaia, da misurarsi in proiezione orizzontale.
2. Tale misura dovrà, occorrendo, essere aumentata in modo che le anzidette piante od opere non si trovino mai a distanza minore di metri due dal ciglio degli sterri o dal piede dei rilevati.
3. Le distanze potranno essere diminuite di un metro per le siepi, muriccioli di cinta e steccati di altezza non maggiore di metri 1,50.
4. Gli alberi per i quali è previsto il raggiungimento di un’altezza massima superiore a metri quattro non potranno essere piantati ad una distanza dalla più vicina rotaia minore della misura dell’altezza massima raggiungibile aumentata di metri due.
5. Nel caso che il tracciato della ferrovia si trovi in trincea o in rilevato, tale distanza dovrà essere calcolata, rispettivamente, dal ciglio dello sterro o dal piede del rilevato.
6. A richiesta dal gestore dell’infrastruttura ferroviaria, dette distanze, debbono essere accresciute in misura conveniente per rendere libera la visuale necessaria per la sicurezza della circolazione dei tratti curvilinei.
7. Le norme del presente articolo non si applicano ai servizi di pubblico trasporto di cui all’art. ….(veicoli sospesi a funi, travate od altre strutture)……


Art. 53 vigente (confermato)
Escavazioni

1. Nei terreni adiacenti alle linee ferroviarie qualsiasi escavazione o canale deve essere effettuato ad una distanza tale che, in relazione alla natura dei terreni interessati, non arrechi pregiudizio alla sede o alle opere ferroviarie.
2. La distanza del ciglio più vicino dell'escavazione o canale non deve comunque essere inferiore alla sua profondità partendo dal ciglio più esterno del fosso laterale o della cunetta, ove questi esistano, oppure dal ciglio degli sterri se la ferrovia è in trincea oppure dal piede della scarpata se la ferrovia è in rilevato.
3. Tale distanza non potrà mai essere minore di tre metri anche se l'escavazione del terreno sia meno profonda.



Art. 54 vigente (confermato)
Fornaci

1. Lungo le linee ferroviarie fuori dai centri abitati è vietato costruire fornaci, fucine e fonderie ad una distanza minore di metri cinquanta dalla più vicina rotaia, da misurarsi in proiezione orizzontale.


Art. 55 vigente (confermato)
Boschi

1. I terreni adiacenti alle linee ferroviarie non possono essere destinati a bosco ad una distanza minore di metri cinquanta dalla più vicina rotaia, da misurarsi in proiezione orizzontale.
2. La disposizione del presente articolo non si applica ai servizi di pubblico trasporto di cui al terzo comma dell'articolo 36.


Art. 56 vigente
1. Sui terreni adiacenti alle linee ferroviarie qualsiasi deposito di pietre o di altro materiale deve essere effettuato ad una distanza tale da non arrecare pregiudizio all'esercizio ferroviario.
2. Tale distanza non deve essere comunque minore di metri sei, da misurarsi in proiezione orizzontale, dalla più vicina rotaia e metri due dal ciglio degli sterri o dal piede dei rilevati quando detti depositi si elevino al di sopra del livello della rotaia.
3. La distanza di cui al comma precedente è aumentata a metri venti nel caso che il deposito sia costituito da materiali combustibili.
4. Per i servizi di pubblico trasporto indicati nel terzo comma dell'articolo 36 le distanze di cui ai precedenti commi si intendono riferite al massimo ingombro laterale degli organi, sia fissi che mobili, della linea e dei veicoli.


Art. 57 vigente
1. In vicinanza della ferrovia è vietato depositare materie pericolose o insalubri o costruire opere per la loro conduzione ad una distanza tale che, a giudizio dei competenti organi tecnici delle F.S., per le ferrovie dello Stato, e della M.C.T.C., su segnalazione delle aziende esercenti, per le ferrovie in concessione, possono arrecare pregiudizio all'esercizio ferroviario.


Nuova ipotesi
Depositi di pietre e altri materiali o materie pericolose o insalubri

1. Sui terreni adiacenti alle linee ferroviarie qualsiasi deposito di pietre o di altro materiale deve essere effettuato ad una distanza tale da non arrecare pregiudizio all’esercizio ferroviario.
2. Tale distanza non deve essere comunque minore di metri sei, da misurarsi in proiezione orizzontale, dalla più vicina rotaia e metri due dal ciglio degli sterri o dal piede dei rilevati quando detti depositi si elevino al di sopra del livello della rotaia.
3. La distanza di cui al comma precedente è aumentata a metri venti nel caso che il deposito sia costituito da materiali combustibili.
4. Per i servizi di pubblico trasporto di cui all’art. ….(veicoli sospesi a funi, travate od altre strutture)…… le distanze di cui ai precedenti commi si intendono riferite al massimo ingombro laterale degli organi, sia fissi che mobili, della linea e dei veicoli.
5. In prossimità della ferrovia è vietato depositare materie pericolose o insalubri o costruire opere per la loro conduzione ad una distanza tale che, a giudizio del gestore dell’infrastruttura, possano arrecare pregiudizio all’esercizio ferroviario.


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caruso.carmelo
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MessaggioTitolo: art. 60 DPR 753/80   DISTANZE (artt. 49-50-51-52-53-54-55-56-57-60-61-62-63) Icon_minitimeMer 13 Feb 2008 - 16:54

Salve, ho una serie di quesiti da porre.
Spero che qualcuno possa aiutarmi.
Si tratta della richiesta di deroga alle distanze di cui all'art. 49 del DPR, la quale può essere inoltrata mediante l'art. 60 dello stesso.
Possiedo un appartamento a secondo piano sito in un immobile complessivamente di due unità immobiliari (primo e secondo piano)o ggetto di sanatoria edilizia ( due pratiche distinte) la cui costruzione è stata terminata nel 1980 (comunque prima dell'apposizione del vincolo determinato dall'art. 49).
Chiarisco innanzitutto che la regione di riferimento è la Sicilia e che gli art 32 e 33 della L. 47/85 sulle sanatorie non sono stati recepiti se non con l'art. 23 della L.R. 37/85 che è un pò meno rigida.

Ora si capisce che il Comune mi chiede il nulla osta per il vincolo ferroviario.
Io ho istruito la pratica di deroga all'USTIF Campano per tramite della Ferrovia Circumetnea relativamente al mio appartamento.
(nota:immobile alto 11 metri posto ad una distanza dalla più vicina rotaia di 23 metri, quindi con ampi margini per ottenere il nulla osta, anzi prima ci sono altre due case che hanno ottenuto il nulla osta)

Non ottengo risposta se non che ad istruire la pratica DEVONO ESSERE TUTTI i proprietari dell'immobile con le indicazioni di tutte e due le sanatorie. In praticadevo chiedere al proprietario sotto di me di aderire alla richiesta.
Ecco che il mio vicino si rifiuta assolutamente di integrare la mia richiesta con la sua firma sulle varie liberatorie e sulle domande (probabilmente il Comune a lui non ha chiesto il nulla osta!!) ed Io mi ritrovo con la mia richiesta sospesa, pur avento tutte le carte in regola per ottenere senza difficolta il nulla osta (tecnicamente intendo)

Le domande sono le seguenti:

1) L'art. 49 costituisce un vincolo di inedificabilità assoluta o in qualche modo puo considerarsi relativo? Ovvero rientra tra i vincoli di cui all'art. 33 L.47/85 in Sicilia art. 23 L.R. 37/85 comma 10?
2) E' legittimo (ANZI COSTITUZIONALMETE VALIDO) il principio secondo cui non posso ottenere il nulla osta per il mio solo appartamento avendone fatta corretta richiesta, perchè il proprietario dell'appartamento sottostante non vuole aderire? Oppure posso in qualche modo far leva sul diritto di acquisire il parere verso l'ente o verso il vicino inadempiente?
3) posso coinvolgere il Comune, in che modo?
4) Esiste qualche regola sul silenzio assenso? ( a tal proposito ricordo a chi voglia interessarsi che in Sicilia attualmente è valido l'art. 17 L.R. n°4 16/04/2003 che in merito ai vincoli di cui all'art. 23 L.R. 37/85 comma 10 stabilisce un tempo -180 gg- per esprimersi agli enti di tutela)
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roberta
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MessaggioTitolo: art. 49 DPR 753/1980   DISTANZE (artt. 49-50-51-52-53-54-55-56-57-60-61-62-63) Icon_minitimeMer 30 Giu 2010 - 20:32

Salve a tutti. Mi sono appena iscritta al forum.

Vorrei sapere se ci sono novità in merito all'art. 49 del DPR 753/1980, cioè vorrei sapere se esso è stato o sarà breve oggetto di revisione. Mi spiego: nelle vicinanze di casa c'è una scarpata molto ripida al di sotto della quale (circa 25 m) passa un tunnel ferroviario. I cittadini residenti nelle vicinanze (tra cui la sottoscritta) vorrebbero ostacolare la recente decisione dell'amministrazione di rendere l'area edificabile. C'è qualche normativa che regola la fascia di rispetto ferroviaria per costruzioni nelle vicinanze di una galleria ferroviaria?

PS: il costruttore dovrà edificare l' edificio con fondazioni su pali. Si possono realizzare pali al di sopra di una galleria ferroviaria?

Vi ringrazio moltissimo per la vostra disponibilità.

A presto


roberta
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MessaggioTitolo: Re: DISTANZE (artt. 49-50-51-52-53-54-55-56-57-60-61-62-63)   DISTANZE (artt. 49-50-51-52-53-54-55-56-57-60-61-62-63) Icon_minitime

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